Quante volte, navigando in Internet, ci capita di accettare le condizioni generali del servizio e l’informativa sulla privacy senza neanche leggere le clausole? Ogni giorno ci ritroviamo a mettere spunte all’interno di caselle che richiedono il nostro consenso: quando ci iscriviamo a una newsletter, quando ci registriamo su un sito, quando scarichiamo un’App.
Patti Chiari, il programma della Radiotelevisione svizzera a difesa dei diritti del cittadino, ha indagato sul tema e per farlo ha richiesto un aiuto proprio a Cryms. È nata così APPattichiari, un’App a prima vista innocua, ma che nasconde in realtà un inganno. Il servizio offerto è quello della lente di ingrandimento. Un servizio semplice, utile, inoffensivo. Certo, se non fosse che, al momento dell’installazione, all’utente viene richiesto di accettare una serie di clausole che raramente vengono lette.
Una volta accettati i termini del servizio, ecco comparire la lente di ingrandimento sul nostro telefono. Peccato che, installando APPattichiari, consentiamo l’accesso a tutta una serie di strumenti: fotocamera, audio, messaggi, gallery e molti altri dati. E la nostra privacy è subito violata.
Attraverso l’App sviluppata da Cryms, Patti Chiari racconta cosa può succedere in una situazione del genere, e lo fa grazie alla disponibilità di tre persone che sono state seguite nella loro vita quotidiana dopo avere installato la lente e aver reso accessibili tutti i dati presenti sul cellulare.
L’App è stata creata ai fini dell’esperimento e pertanto non è disponibile sull’App Store.