In un precedente articolo abbiamo parlato di come Cryms, in collaborazione con Swisscom e Gimasi, abbia introdotto la tecnologia LoRa nel mondo della corsa d’orientamento, al fine di trasmettere la posizione dei corridori con una cadenza di pochi secondi, arrivando ai limiti estremi consentiti da questa tecnologia grazie allo studio di algoritmi di compressione, modalità di invio e strategie di gestione delle apparecchiature sul campo.
Nel corso dello sviluppo della soluzione completa, che ha richiesto più di un anno di lavoro, ci siamo confrontati con problematiche inattese e sfide tecnologiche imposte dai partner di progetto, ma che non hanno fermato il team Cryms nel rendere il dispositivo efficiente al 100%.
Per tracciare il percorso viene rilevata una una coordinata GPS ogni 2 secondi. Le informazioni vengono compresse ulteriormente grazie all’invio di pacchetti dati che comprendono al loro interno più coordinate. L’invio di un messaggio LoRa comporta regole diverse rispetto ai metodi tradizionali: è come mandare un messaggio in bottiglia, non si sa se raggiunge il destinatario, o meglio se degli ostacoli si interpongono alle antenne trasmettitrici, questi pacchetti vengono persi e non se ne ha conoscenza. Per ovviare al problema, una volta rilevata la mancata ricezione di dati, viene rispedito un comando al GPS tracker per il recupero del messaggio perso. Tuttavia anche questo messaggio può venire perso, complicando ulteriormente la risoluzione del problema.
Cryms ha pertanto sviluppato un innovativo sistema di gestione della comunicazione su canale LoRa che permette il recupero di tutti i dati nel minor tempo possibile.
Cryms opera nel campo machine to machine (M2M), successivamente nominato Internet of things (IoT), sin dalla sua nascita nel 2003 e vanta enorme esperienza nell’architettura di progetti IoT e sviluppo di sistemi che comunicano fra di loro da località remote.