La maggior parte delle aziende oggi si chiede come innovare e spesso come farlo velocemente. Alcuni hanno necessità di digitalizzare i propri servizi, altri desiderano realizzare un'innovazione rivoluzionaria come l'iPod di Apple o creare una categoria completamente nuova come Facebook. Molti fanno sforzi sinceri per essere innovativi: spendono in ricerca e sviluppo, coinvolgono designer creativi, assumono consulenti per l’innovazione e finiscono per ottenere risultati deludenti.
Come mai? Un risposta sta nel fatto che spesso ci si affida esclusivamente al pensiero analitico, che si limita a raffinare le conoscenze attuali, producendo piccoli miglioramenti allo status quo.
Per innovare davvero, le aziende hanno bisogno del design thinking. Questa forma di pensiero è radicata nel modo in cui la conoscenza avanza da uno stadio all'altro: dal mistero (qualcosa che non possiamo spiegare) all'euristica (una regola empirica che ci guida verso la soluzione) all'algoritmo (una formula prevedibile per produrre una risposta) codificare (quando la formula diventa così prevedibile da poter essere completamente automatizzata). Man mano che la conoscenza avanza attraverso le fasi, la produttività aumenta e i costi diminuiscono, creando un enorme valore per le aziende.
A questa metodologia si può integrare l’Agile, un metodo di progettazione che aiuta ad accelerare i tempi senza perdere dettagli preziosi. Nel campo del software, così come nel design di esperienze e servizi, i metodi di Agile e Design Thinking contengono principi, framework e insiemi definiti di ruoli e attività. Quando applicati in maniera complementare, i due approcci aiutano sviluppatori e designer ad essere allineati e fornire soluzioni differenziate e innovative, guidando la crescita e portando nuovo valore ai consumatori.
Cos’è l’agile, e come applica al software?
I metodi Agile o processi Agile generalmente promuovono un processo di gestione del progetto disciplinato che incoraggia frequenti ispezioni e adattamenti, una filosofia di leadership che sprona al lavoro di squadra, all'auto-organizzazione e alla responsabilità, una serie di migliori pratiche ingegneristiche volte a consentire la rapida consegna di software di alta qualità, e un approccio aziendale che allinea lo sviluppo con le esigenze dei clienti e gli obiettivi aziendali. Lo sviluppo agile si riferisce a qualsiasi processo di sviluppo che sia allineato con i concetti del Manifesto Agile. Il Manifesto è stato sviluppato da un gruppo di quattordici figure di spicco nell'industria del software e riflette la loro esperienza su quali approcci funzionano e al contrario non sono utili per lo sviluppo del software.
L’agile si applica allo sviluppo software attraverso metodologie di sviluppo software incentrate sull'idea di percorso iterativo, in cui i requisiti e le soluzioni evolvono attraverso la collaborazione tra team cross-funzionali (per esempio composti da sviluppatori, designer e marketer). Il valore finale dello sviluppo Agile è che consente ai team di fornire valore più velocemente, con maggiore qualità e prevedibilità e una maggiore attitudine a rispondere al cambiamento. Lo sviluppo agile inoltre si basa su una stretta collaborazione con i clienti per rispondere rapidamente ai cambiamenti del mercato. L'obiettivo è arrivare rapidamente al mercato e iterare con miglioramenti costanti. È un malinteso comune che i metodi agili Enfatizzino la velocità e la flessibilità a scapito dell'esperienza del cliente.
Quando lo sviluppo agile viene eseguito correttamente, sviluppare in maniera rapida mantenendo il cliente soddisfatto è un obiettivo primario. Tuttavia, se i team agili si concentrano eccessivamente su miglioramenti incrementali, possono perdere di vista l'impatto che le iterazioni avranno sulle esperienze dei clienti.
Come entra in campo il design thinking?
Il design thinking è molto utile nella situazione descritta sopra: ha infatti una base human-centered, tale per cui le domande che pone mettono sempre al centro le esigenze di coloro che ogni giorno useranno il prodotto o il servizio finale. In questo modo, incoraggia le organizzazioni a concentrarsi sulle persone per le quali stanno creando, il che porta a prodotti, servizi e processi migliori, infatti nel suo svilupparsi nel corso di un progetto, una caratteristica rilevante di questo framework è utilizzare tecniche metodologia della ricerca sociale, che arrivano direttamente da scienze come l'etnografia e la psicologia. Mettendo in campo queste tecniche di ricerca, il risultato è riuscire a scoprire i bisogni umani e le motivazioni che spingeranno i futuri utenti a usare il prodotto sviluppato. Inoltre, il design thinking include anche metodi di prototipazione rapida che consentono ai team di testare nuove idee rapidamente.
Impiegando il design thinking, si mette insieme insieme ciò che è desiderabile da un punto di vista umano con ciò che è tecnologicamente ed economicamente fattibile. Consente inoltre a coloro che non sono formati come designer di utilizzare strumenti creativi per affrontare una vasta gamma di sfide. Il processo inizia con l'azione e la comprensione delle domande giuste. Si tratta di abbracciare semplici cambiamenti di mentalità e affrontare i problemi attraverso un nuovo punto di vista.
Quando i team lanciano soluzioni che hanno tenuto poco in considerazione questi aspetti, evitando di affrontare i problemi alla radice, rischiano di non offrire un'opzione migliore rispetto alla concorrenza e (magari non subito, ma sul lungo periodo) clienti delusi e in perdita. Ma quando i team di sviluppo seguono un forte impianto metodologico (e una certa quantità di buon senso), possono aprire opportunità di guadagno a lungo termine da clienti abituali.